Macramè

«Il cittadino americano medio si sveglia in un letto costruito secondo un modello che ebbe origine nel vicino Oriente ma che venne poi modificato nel Nord Europa prima di essere importato in America. Egli scosta le lenzuola e le coperte che possono essere di cotone, pianta originaria del vicino Oriente; o di lana di pecora, animale originariamente addomesticato nel vicino Oriente; o di seta, il cui uso fu scoperto in Cina. Tutti questi materiali sono stati filati e tessuti secondo procedimenti inventati nel vicino Oriente. Si infila i mocassini, inventati dagli indiani delle contrade boscose dell'Est, e va nel bagno, i cui accessori sono un misto di invenzioni europee ed americane, entrambe di data recente. Si leva il pigiama, indumento inventato in India, e si lava con il sapone, inventato dalle antiche popolazioni galliche. Poi si fa la barba, rito masochistico che sembra sia derivato dai sumeri o dagli antichi egiziani [...].
Andando a fare colazione si ferma a comprare un giornale, pagando con delle monete che sono un'antica invenzione della Lidia. Al ristorante viene a contatto con tutta una nuova serie di elementi presi da altre culture: il suo piatto è fatto di un tipo di terraglia inventato in Cina; il suo coltello è d'acciaio, lega fatta per la prima volta nell'India del Sud, la sua forchetta ha origini medievali italiane, il cucchiaio è un derivato dell'originale romano [...].
Quando il nostro amico ha finito di mangiare si appoggia alla spalliera della sedia e fuma, secondo un'abitudine degli indiani d'America [...].
Mentre fuma legge le notizie del giorno, stampate in un carattere inventato dagli antichi semiti, su di un materiale inventato in Cina e secondo un procedimento inventato in Germania. Mentre legge i resoconti dei problemi che s'agitano all'estero, se è un buon cittadino conservatore, con un linguaggio indo-europeo, ringrazierà una divinità ebraica di averlo fatto al cento per cento americano.»


R. Linton, "Lo studio dell’uomo", Il Mulino, Bologna, 1973.


Checché ne dicano i "puristi" o sedicenti tali, da brani come questo e ancor più dall'esperienza quotidiana, apprendiamo che ogni cultura è in realtà un intreccio di influenze culturali provenienti dai popoli e dalle aree geografiche più disparate e apparentemente distanti. Millenni di commerci, invasioni, guerre, meticciati, emigrazioni fino a giungere alla contemporanea cultura del web, hanno fatto sì che ogni popolo, con la cultura e la lingua che gli sono peculiari, si intrecciasse (anche senza consapevolezza o intenzione) con diversi altri. Proprio questo intreccio di fili diversi e coloratissimi vuole indicare, in questo blog, il termine Macramè.
Questo intreccio di culture, questo contesto (nel senso etimologico del termine, ciò che è tessuto insieme) fa parte dell'esperienza di vita di ognuno di noi, ma da alcuni misconosciuto e rifiutato. È invece per evidenziarne la ricchezza, la bellezza e la spinta alla pace che Caratteri Vaganti propone i post contrassegnati dall'etichetta Macramè. Sono post che suggeriscono la lettura di libri che trattano la tematica dell'incontro (e talvolta purtroppo scontro) tra culture; che offrono panoramiche di posti lontani abitati da società distanti dalla nostra, occidentale e precisamente europea; che si soffermano sui temi del colonialismo; che invitano ad una maggiore consapevolezza di alcune tematiche antropologiche e al dialogo tra i popoli.
Proprio per invitare tutti i nostri lettori ad un pacifico, ricco e stimolante dialogo internazionale, noi di Caratteri Vaganti suggeriamo di visitare siti come Penpal International, che permette la conoscenza e lo scambio epistolare (anche telematico) con giovani e meno giovani di qualunque altra nazione. 
Naturalmente, lo studio delle lingue straniere e l'esercizio sono strumenti utili per instaurare e mantenere un dialogo con chi non conosce la lingua italiana, ed è per questo che suggeriamo anche il sito Internet Polyglot che, come diversi altri, contiene esercizi divertenti e del tutto gratuiti in tantissime lingue straniere.

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