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sabato 27 settembre 2014

Le onde del destino, Lars von Trier

Film del 1996, diretto da  Lars von Trier, vincitore del Premio della Giuria al festival di Cannes.
Narra di una storia d'amore folle e sovrannaturale tra Bess, interpretata da Emily Watson(che ottenne una nomination  al Premio Oscar come migliore attrice), e Jan, interpretato da Stellan Skarsgård. La storia si svolge in un paesino scozzese, isolato e gelido, in cui la legge vigente è quella della chiesa presbiteriana. Bess è una ragazza molto religiosa, ma di una religiosità eccentrica e particolare, perché autentica e anticonformistica: è dedita alle attività condotte dalla sua chiesa, e per questo è amata, ma allo stesso tempo è guardata con sospetto.  É considerata un'isterica, una personalità anarchica e destabilizzante rispetto all'ordine vigente.
Jan è uno straniero, sembra venire dal nulla: giunge in questo paesino per sposare Bess. Con l'esperienza del matrimonio, la protagonista scopre a poco a poco la dimensione del sesso, l'amore carnale, e questa diventa l'unica forma di amore autentico nella sua vita. Dopo un breve periodo di idillio, Jan è costretto ad andarsene, per lavorare su una piattaforma petrolifera. Bess non riesce ad accettarlo. Supplica Dio di riportare Jan da lei. Dio la ascolta: Jan avrà un incidente sul lavoro, restando completamente paralizzato.
Da qui ha inizio la Passione di Bess: lei comincia a credere, in preda ad un delirio mistico-religioso (che alla fine del film, si rivelerà come stretto legame della ragazza con una dimensione trascendente e misteriosa), che se si darà a tutti gli uomini, se sacrificherà se stessa, riuscirà a far guarire e salvare il suo uomo.
Bess comincia così a condurre una vita dissoluta, dandosi come l'ultima delle puttane a tutti gli uomini che le capitano; e come una puttana sarà emarginata, scacciata dalla sua chiesa, rinnegata dalla sua famiglia.
Dopo il sacrificio, il miracolo: Bess muore, Jan guarisce. Il corpo di Bess scompare, le campane, che erano sempre state considerate un vezzo dalla chiesa locale,  cominciano a suonare.
Il tema portante di questo film è l'amore evangelico. Il regista porta avanti una critica serrata alla chiesa presbiteriana, e allo stesso tempo elabora una sua idea di amore cristiano autentico. La chiesa è caratterizzata da una religiosità che si è irrigidita nelle convenzioni, nei dogmi, nell'ossequiosità nei confronti della gerarchia. Ordine, disciplina, rigore sono le regole della cristianità. Non c'è amore, ma solo obbedienza.
Per Bess l'agape cristiana coincide con l'erotismo. il vero amore è il sesso; e da vera religiosa quale è, Bess comprende che, soltanto amando l'umanità come ha amato il suo Jan, potrà salvarlo. Esiste solo una forma d'amore, quella assoluta e pura che lei ha provato per Jan, quella che porta gli uomini a fondere i loro corpi. Ogni forma di sublimazione è solo pura mistificazione, è una forma di dominio.
Nella vicenda di Bess si scorge la vita di Cristo: l'amore che egli ha nutrito per l'umanità è un amore carnale, passionale, sadomasochistico. Cristo si fa crocifiggere dagli uomini, e gli uomini traggono da questo giovamento e nuove energie per cercare di salvarsi. In ogni amore autentico, si replica questo sacrificio. Come Cristo, anche Bess parla con Dio: quello che sembra un folle monologo (Bess prega, e allo stesso tempo "scimmiotta" la voce di Dio, una voce severa e autorevole), in realtà è un dialogo. Nel momento più tragico della passione di Bess, quando si sta avviando a compiere il suo sacrificio, lei si rivolgerà a Dio, e lui non le risponderà. Anche Bess si chiederà perché Dio l'ha abbandonata. Come Cristo, la vita di Bess è caratterizzata da un amore incondizionato, che la porterà ad annullarsi; anche Bess, dopo la morte, risorgerà: infatti, non sarà trovato il corpo della ragazza che era stato gettato in mare dopo la sua morte.
Dio si incarna in una folle donna che scopre in sé una sessualità promiscua, che non riesce a comprendere come sia possibile una forma d'amore in cui gli uomini non si toccano nemmeno, non si guardano, non si ascoltano. Si incarna negli ultimi, in coloro che vengono emarginati proprio
da quella chiesa che pretende di essere Suo rappresentante in terra.
Un'interpretazione blasfema della vita di Gesù, e allo stesso tempo un'interpretazione sacra e religiosa della sessualità. In questo chiasmo, emerge tutta la genialità di quest'opera meravigliosa.